Come mi accorgo se ho il diabete?
Il diabete di tipo 2 spesso rimane silente per diversi anni perché non ci sono sintomi evidenti. E quando arriva la diagnosi (a volte anche 5-10 anni dopo rispetto al reale inizio della malattia) spesso è già tardi e le complicanze sono già presenti. Per questo è importante, con un esame del sangue, controllare periodicamente la glicemia, anche prima dei 40-45 anni. Un’attenzione particolarmente indicata per chi ha casi di diabete nei parenti stretti (genitori, fratelli), chi è in sovrappeso o obeso, chi soffre di ipertensione e in chi segue una vita poco sana, con un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri e molta sedentarietà.
Basta fare un semplice esame del sangue?
L’esame della glicemia a digiuno (si effettua con un prelievo di sangue) è un esame efficace ed affidabile: valori uguali o superiori a 126mg/dl in almeno due occasioni distinte sono diagnostici di diabete. A volte la glicemia a digiuno può essere normale anche in pazienti con un diabete conclamato, oppure essere aumentata di poco. In questi casi è bene eseguire un test da carico orale di glucosio.

Che cosa è la glicata?
L’emoglobina glicata (HbA1c) è un esame che mostra il valore medio del glucosio nel sangue di una persona nei tre mesi precedenti mentre la misurazione della glicemia rivela la quantità di zuccheri presenti nel sangue al momento del prelievo.
Che differenza c’è tra la glicemia e la glicata?
La glicemia rivela la quantità di zuccheri presenti nel sangue al momento del prelievo mentre l’emoglobina glicata mostra il valore medio del glucosio nei tre mesi precedenti. Entrambi gli esami si eseguono con un prelievo del sangue. Potremmo semplificare dicendo che la glicemia scatta la fotografia di un momento mentre la glicata racconta una storia e per questo è più significativa per capire l’andamento del diabete.
Quante volte devo misurare la glicata?
L’esame HbA1c si deve eseguire almeno due volte l’anno, ma nei pazienti che faticano a raggiungere l’obiettivo terapeutico o che non riescono a mantenerlo nel tempo o in quelli nei quali è stata cambiata la terapia è importante che l’esame venga eseguito più spesso. Sarà il medico a stabilire ogni quanto tempo è opportuno ripetere l’esame perché molto dipende dalle condizioni cliniche, dalla terapia in corso e dalla risposta del paziente ai farmaci.
Che cosa è il diario della glicemia?
È uno strumento importante per l’autocontrollo del diabete. È un vero e proprio “diario” (ne esistono di cartacei o digitali ma basta anche un normale quaderno) dove annotare tutti i risultati degli esami (automisurazione della glicemia e esami di laboratorio), eventuali situazioni particolari (eventi nella vita, malattie, pasti particolari, medicine, attività sportiva) ecc. Ci sono diari da tenere ogni giorno oppure ogni settimana. L’importante è sapere sempre l’andamento della malattia e può essere molto di aiuto nella visita periodica con il medico.

Che cosa è l'ipoglicemia?
L’ipoglicemia è un eccessivo abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue che può portare a svenimento e, in casi più gravi, alla perdita di conoscenza, convulsioni o crisi che richiedono un trattamento immediato e il ricorso tempestivo alle cure di un medico o di un pronto soccorso. L’ipoglicemia si realizza più frequentemente durante o dopo attività fisica (anche solo una passeggiata, i lavori di casa o il giardinaggio), soprattutto se si ha mangiato meno del solito.
Quali sono i sintomi dell'ipoglicemia?
I sintomi dell’ipoglicemia possono comparire anche in presenza di valori un po’ più elevati, qualora si verifichi un rapido abbassamento della glicemia stessa.
I sintomi dell'ipoglicemia sono:
- Sudorazione
- Tremore
- Irritabilità
- Senso di fame
- Palpitazioni
- Confusione e debolezza
Se non controllato quali complicanze può provocarmi il diabete?
Il diabete, se curato male o trascurato, soprattutto nelle persone predisposte, determina danni a vari organi e tessuti. Danni più o meno gravi, sono osservabili nell’occhio (retinopatia), nel rene (nefropatia), nei nervi (neuropatia), nelle arterie (vasculopatia) e nel cuore (cardiopatia) ma anche in altri organi e tessuti. Questi danni possono essere minimi se vengono attuati i programmi di cura appropriati. È importante avere una diagnosi precoce proprio per intervenire tempestivamente ed evitare che il diabete, con il suo silenzioso progredire, possa comportare complicanze anche serie. Spesso ci si rende conto di avere il diabete dopo molti anni dalla sua insorgenza proprio perché compaiono sintomi legati alle complicanze.